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Non riciclabile dannoso e superfluo: lo scontrino fiscale


Quando vi fanno lo scontrino non gettatelo nel riciclaggio della carta. La maggior parte degli scontrini è in carta termica, una carta speciale che al calore diventa nera. Per fare un piccolo test avvicinate il fondo di una padella calda ad uno scontrino e vedrete che nei punti di contatto si colorerà di nero. Queste proprietà sono garantite tra le altre da una sostanza tossica chiamata bisfenolo A, finita sotto esame dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).

Le proprietà tanto apprezzate della carta termica possono danneggiare il processo di riciclo, per cui non va gettato nel bidone della carta, così come i tovaglioli o i cartoni della pizza unti oppure i biglietti che contengono una fascia magnetica, ad esempio quelli delle metro.

Non si potrebbero emettere scontrini riciclabili al 100%? Purtroppo la natura dello scontrino fiscale è regolata da stringenti norme con il fine unico della tracciabilità fiscale. Il decreto ministeriale del 1983 fu corretto solo 29 anni più tardi, nel 2012. Un abisso enorme in cui le tecnologie sono evolute ma la mentalità è sostanzialmente rimasta la stessa. Il criterio ecologico è inesistente.

Rimane di fondo una mentalità legata molto al documento di carta, da fotocopiare per infilare nelle note spese e nelle dichiarazioni dei redditi, producendo altra carta il cui destino finale è spesso la digitalizzazione a valle, quando sarebbe possibile digitalizzare direttamente alla fonte.

Produrre documenti e ricevute direttamente in formato elettronico sposterà la tematica ecologica dalla materia (la carta) all’energia necessaria a produrre, trasmettere e memorizzare l’informazione. Recentemente anche la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi si è espressa a favore della digitalizzazione degli scontrini, che dovrebbe seguire la fatturazione elettronica già obbligatoria per i rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Paradossalmente anche le transazioni elettroniche ai Pos producono sempre l’immancabile scontrino in carta termica, cosa che non accade necessariamente nelle transazioni via web. Alcuni esercizi commerciali hanno iniziato a stampare scontrini fronte-retro per ridurre il consumo di carta e accelerare le transazioni. Questa è però una tecnologia che richiede però l’utilizzo di rotoli e stampanti diverse da quelle comunemente usate e non elimina il problema dello smaltimento.

Da un lato abbiamo uno Stato che obbliga i cittadini a dotarsi della PEC, formato elettronico obsoleto ma l’unico legalmente riconosciuto, dall’altro lo stesso Stato stabilisce le norme per l’emissioni di scontrini emessi con una tecnologia di oltre 30 anni fa, quando per fare un paragone con la tecnologia informatica la Apple rilasciò il suo Lisa con 1 MB di RAM e i nodi Internet erano solo 68 a confronto dei miliardi di nodi odierni.

Compito di una cittadinanza informata è segnalare le incoerenze delle norme per cambiarle. Ma fino a quando saremo obbligati a emettere e ricevere scontrini non riciclabili buttiamoli nel cassonetto indifferenziato.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.